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giovedì 27 marzo 2014

L'ipocrisia al potere.




Poche cose riescono a farmi ribollire il sangue, come la disonestà intellettuale al servizio d'interessi di parte, spesso di natura economica.
Non riesco a tollerare la spietata falsità che s'insinua dietro parole di apparente buonsenso, usate e strumentalizzate per dare una spennellata di bianco e lavarsi la coscienza.
A questo proposito, le nostre istituzioni, il nostro stato, che più di ogni altro dovrebbe garantire un' integerrima distanza da simili pulsioni, spesso ne diventa uno dei principali fruitori.
Gli esempi sono tanti ed emblematici.
Prendete la sigaretta elettronica. Quella diavoleria che ha forgiato la categoria dei diversamente fumatori. Lungi da me voler disquisire sulla bontà e sull'utilità del prodotto. Fatto sta che "svapare" è iniziato ad andare di moda e di conseguenza un promettente mercato si è affacciato all'orizzonte.
Il peccato originale della faccenda sta tutto li.
I monopoli di stato, che lucrano attraverso la commercializazzione della sigaretta tradizionale, si son sentiti minacciati dalla concorrenza ed hanno cominciato a seminare trabocchetti.
In tempi ultrarapidi, del tutto inusuali al nostro farraginoso paese, viene approvato il decreto per la super tassa del 58,5 %, che ovviamente mira a stroncare sul nascere il settore ( negozietti che stavano spuntando come funghi ).
Ma l'operazione più subdola, e squallidamente ipocrita, sta nell'insinuazione del sospetto.
Nella mediatica finzione di una sana e disinteressata preoccupazione nei confronti della salute pubblica.
Ecco che allora si dice: " Attenzione, non è provato che il fumo di sigaretta elettronica non sia nocivo. Non sono stati fatti abbastanza studi sulla sicurezza !"
Le classiche bionde, quelle si che sono sicure. Fumate quelle, che in quanto a provocarvi un "bel" tumore sanno il fatto loro. Son molto più affidabili !!
Stesso giochino viene fatto per il gioco d'azzardo.
Qui, se vogliamo, la falsità assume connotati ancora più grotteschi.
Non più di tre o quattro anni fa, era possibile recarsi in un bar o in un circolo, pagare una modesta iscrizione ( 20-30 euro, per esempio), e partecipare ad un torneo di poker texano.
Se si perdeva, si perdeva l'iscrizione, altrimenti si vinceva una parte del montepremi.
Di azzardo c'era onestamente ben poco. Un torneo durava una serata e non c'era modo d'insistere.
Senonchè, lo zelo statale ci ha messo lo zampino, dichiarando l'illegalità dell'attività.
"Le famiglie si possono rovinare", ed ancora, "può essere un ricettacolo di denaro sporco !"
Ed ecco la soluzione ! Il gioco d'azzardo viene "regolamentato".
Grazie alle concessioni statali, nascono decine di siti online di gioco d'azzardo, aperti 24 ore su 24.
Dove uno si può allegramente rovinare con tutta la famiglia, in tutta sicurezza.
Nella rassicurante tranquillità dell'ambiente domestico !
La sera, uscire, ma perchè ? Magari può fare freddino ed uno si becca un raffreddore.
Dal pc di casa ci si collega e si trova di tutto: scommesse, poker, roulette, tombola, slot machine.
Quando il gruzzolo lo becca lo stato, tutto diventa un pullulare di lustrini e paillettes.
Eppoi son premurosi. Loro.
Ti avvertono con gli spot ! "Collegati al casinò on line tal dei tali, 200 euro di bonus in omaggio, ma mi raccomando; GIOCA IL GIUSTO ! GIOCA RESPONSABILMENTE ! GIOCA SENZA ESAGERARE !
E' un pò come se lo spot di una casa automobilistica, dopo averti convinto di quanto sia bella ed avvenieristica la propria auto, ti dicesse: " Tienila in garage, usala poco, che se sbatti su un muro con sto bolide manco l'airbag di madre Teresa di Calcutta, ti può salvare  ! "
L'ipocrisia è regnante e sovrana. I ludopatici, solo una delle tante categorie di sudditi.











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